Ricordo di Tancredi Bianchi

Tanchedi BianchiE’ morto nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 novembre 2020 il Professor Tancredi Bianchi, figura di spicco nel mondo accademico, bancario e finanziario del nostro paese.

Nato il 12 giugno 1928 a Caravaggio si è laureato all’Università Bocconi di Milano. Ha insegnato in diverse Università italiane: Cà Foscari di Venezia, Pisa, La Sapienza di Roma , Bocconi di Milano dal 1979. E’ autore di numerose monografie e di moltissimi articoli apparsi sulle principali riviste scientifiche di economia aziendale e di economia degli intermediari finanziari. Sui suoi libri hanno studiato generazioni di studenti.

Il periodo Pisano è stato uno dei più vivaci e fiorenti dal punto di vista didattico, umano e scientifico.

L’attività scientifica e didattica in ambito accademico si era accompagnata a un intenso impegno professionale assumendo incarichi in banche e società finanziarie. Dal 1982 al 2003 è stato presidente dell’Associazione delle Banche Private Italiane, dal 1991 al 1998 è stato Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dal 1999 presidente onorario di entrambe le associazioni. E’ stato a lungo Direttore della Rivista Banche e Banchieri.

Da anni si era ritirato e viveva in Città Alta a Bergamo.

Tancredi Bianchi è stato un Maestro per diversi allievi che hanno conseguito la cattedra universitaria sotto la sua guida e il suo insegnamento. Non bisogna dimenticare che Tancredi Bianchi ha rappresentato una figura di spicco sul piano umano unendo doti scientifiche a doti e insegnamenti di vita.

Ricordava spesso una massima attribuita a Confucio che recitava nel modo seguente: “Chi, riandando al vecchio, impara il nuovo, quello può considerarsi Maestro”. Si tratta di una massima che gli studiosi aziendali e di economia degli intermediari e dei mercati finanziari possono tenere ben presente nel loro approccio scientifico. L’attività svolta dal Professore e Maestro è molto ricca di spunti professionali e, al tempo stesso, stimoli e indicazioni sul piano umano.

In proposito soleva usare l’espressione “mai perdere il senso comico della vita” per ricordare un modo di affrontare le cose concrete e di non prendersi troppo sul serio.

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